L’archeoterapia è una attività innovativa che mira a coinvolgere i pazienti psichiatrici e con disabilità portandoli a contatto con la storia, l’archeologia e l’arte.
Assistiti da archeologi e da operatori, gli interessati sono soggetti attivi di alcuni processi lavorativi e aspetti che caratterizzano la ricerca e la conservazione archeologica.
Tali attività, rivolte a pazienti di tutte le età e di entrambi i sessi, hanno come obiettivo quello di stimolare la mente, favorire la capacità di lavoro in équipe e, non meno importante, dare la soddisfazione di restituire alla Comunità frammenti di storia locale o generale.
Attraverso incontri settimanali i corsisti apprenderanno le tecniche e le metteranno in pratica. Tutto il lavoro troverà una finalizzazione in un evento di fine corso, aperto alla Comunità, in cui verranno presentati i risultati.
Le attività proposte, tra le quali potranno essere scelte quelle ritenute più adatte, possono essere raggruppate in due categorie: attività archeologiche e attività di sperimentazione archeologica.
Alla prima categoria appartengono le attività che fanno parte del tradizionale lavoro dell’archeologo, svolto continuamente nei dipartimenti di archeologia delle università e nei laboratori delle soprintendenze (restauro di reperti, scavo, ricerca sul campo ecc.). La seconda categoria, invece, raccoglie gli aspetti di una particolare disciplina archeologica, l’archeologia sperimentale, che ripropone “in laboratorio” con metodi scientifici i processi formativi e produttivi delle attività umane del passato. Riproducendo ad esempio un vaso, con gli stessi strumenti, gli stessi materiali, le stesse tecniche e avendo in mente gli stessi obiettivi degli uomini che, secoli fa, hanno realizzato il reperto archeologico preso in esame, l’archeologo sperimentalista si trova a dover risolvere gli stessi problemi e compiere gli stessi gesti degli uomini del passato. Tutto questo ha lo scopo di capire a fondo le tecniche e colmare le tante lacune di informazioni lasiate dalla storia.
Ogni attività prevede una prima breve parte teorica dove l’archeologo, avvalendosi di prodotti multimediali, introduce l’argomento trattato, espone gli obbiettivi e prepara il paziente al lavoro che dovrà svolgere. La seconda parte vede, invece, il paziente agire attivamente per portare a termine il compito assegnatogli.
